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Tessuti siciliani Orange Fiber dagli agrumi nasce un tessuto naturale

11 Settembre 2024 di Natural Mania

Dagli agrumi siciliani nasce il tessuto naturale Orange Fiber

Orange Fiber: Il primo tessuto siciliano al mondo creato dagli agrumi trasformato in prodotti per la moda con la Ferragamo Organge Fiber Collection.

Adriana Santanocito e Enrica Arena - ORANGE FIBER
Ph 2Negative Studio – Adriana Santanocito e Enrica Arena – Tessuti siciliani orange fiber

Ricavare un tessuto dagli scarti della lavorazione dell’industria agrumicola, questo hanno fatto Adriana Santanocito (designer e ideatrice del tessuto) e Enrica Arena  che coraggiosamente e con caparbietà hanno affrontato e vinto questa scommessa dando vita ad Orange Fiber, che ora si presenta alla sfida del mercato grazie all’importante collaborazione con la Salvatore Ferragamo il brand che ha creduto per primo nelle potenzialità di questo tessuto naturale, crueltyfree ed eco-sostenibile, dando vita alla collezione Ferragamo Orange Fiber Collection presentata lo scorso 22 aprile in concomitanza con la Giornata della Terra, inoltre il 27 maggio i loro tessuti sono stati mostrati alle First Lady dei paesi del G7 a Taormina in uno degli esclusivi eventi collegati al summit. Un’idea quella di ricavare un tessuto sostenibile dai residui degli agrumi nata anche con l’intento di creare qualcosa di nuovo, partendo però da un prodotto tradizionale della natura coltivato da secoli nelle terre di Sicilia, con un comparto in difficoltà e che vede ha negli scarti della lavorazione un grosso problema di smaltimento di questi rifiuti organici. Ci siamo fatti raccontare dalle stesse protagoniste il percorso umano e professionale che le ha portate alla realizzazione del loro progetto, un racconto di vita e di amicizia che è in divenire e promette interessanti sviluppi.

Siete il primo e unico brand al mondo a produrre un tessuto eco-sostenibile ricavato da agrumi. Come e da chi è nata l’idea? Parlateci delle persone e della filosofia che c’è’ dietro Orange Fiber?

Risponde Enrica Arena

Orange Fiber è nata dall’intento di sperimentare qualcosa di nuovo per il nostro territorio, la Sicilia, trasformando quello che poteva rappresentare un ostacolo in una risorsa per l’economia, portando l’innovazione e la sostenibilità nell’industria  tessile e manifatturiera italiana.

Nel 2011, nel corso dei suoi studi in Fashion Design e materiali innovativi all’AFOL Moda di Milano, Adriana Santanocito – ideatrice & Co-Founder – viene attratta dal trend dei tessuti sostenibili e prende la decisione di portare questa tematica nella sua tesi.

Allo stesso tempo, entra in contatto con i produttori di agrumi siciliani, restando molto stupita e dispiaciuta dalla situazione sofferente del settore – le cui arance hanno non pochi problemi ad entrare sul mercato – e nasce così l’idea di poter utilizzare le arance per creare un tessuto nuovo totalmente innovativo.

Dallo studio, riesce ben presto ad arrivare al risultato pratico, e dopo aver testato la possibilità concreta della realizzazione del processo con il laboratorio di Chimica dei Materiali del Politecnico di Milano, deposita il brevetto italiano, esteso poi in PCT internazionale nel 2014.

È durante questo percorso si rese conto di un’altra grave questione che affligge il settore agrumicolo siciliano: lo smaltimento dei sottoprodotti della spremitura – ovvero tutti gli scarti che restano dopo la produzione industriale di succo di arancia – che vale circa 1 milione di tonnellate l’anno in Italia – e la cui gestione comporta notevoli costi economici per le industrie di trasformazione e sono impattanti per l’ambiente e il territorio.

A quel tempo abitavamo nella stessa casa a Milano, città in cui anche io mi ero trasferita per studiare comunicazione e cooperazione internazionale, immaginando un futuro nell’imprenditoria sociale. Mi parlò della sua idea e ne rimasi colpita: la sostenibilità è stata il nostro punto di unione e da quel giorno siamo rimaste insieme ad Orange Fiber credendo fermamente nella validità del progetto.

come nasce il tessuto naturale orange fiber, ricavato dagli agrumi

Come sono state le prime reazioni e dopo quanto tempo dal lancio del marchio avete avuto dei riscontri positivi?

Il primo impatto lo abbiamo avuto raccontando la nostra idea di ricavare un tessuto tessuto dagli agrumi ai contest per startup e alla stampa, a dire il vero  sin da subito la nostra idea è stata accolta con entusiasmo e curiosità.

Nel primo periodo di attività le maggiori motivazioni per continuare e migliorarsi sono venute dai riconoscimenti avuti, vincendo diversi premi per Start Up, come la StartCup Milano Lombardia, MedKed della Provincia di Milano e la Global Social Venture Competition.

Erano premi che andavano oltre il semplice riconoscimento, prevedevano infatti  percorsi di accompagnamento da parte di professionisti per la redazione del Business Plan e per la trasformazione dell’idea in un percorso d’impresa vero e proprio.

A seguire con veri e propri percorsi di incubazione come Changemakers for Expo di Telecom Italia, Avanzi – Make a Cube ed Expo2015, la menzione speciale di TIM #WCAP nell’acceleratore di Catania e il Bando Alimenta2Talent del Comune di Milano e del Parco Tecnologico Padano.

Per merito del programma di Confindustria AdottUp siamo entrate in contatto con le più grandi aziende tessili del territorio e  lo StartLab di Unicredit ci ha permesso entrate in contatto con il sistema bancario e abbiamo usufruito del supporto di percorsi formativi, con tutor e mentor.

Con l’entrata in società di alcuni imprenditori siciliani e l’incubazione e il finanziamento del bando Seed Money di Trentino Sviluppo, siamo in questo riuscite a realizzare il primo prototipo, presentato in anteprima il 16 settembre 2014 all’Expo Gate di Milano nella giornata della Vogue Fashion’s Night Out: il primo tessuto Orange Fiber, prodotto dall’unione con l’esclusivo filato di acetato da agrumi alla seta, in due varianti: raso tinta unita e pizzo, insieme a due varianti di filato di colore giallo e arancio.

A dicembre 2015, grazie all’apporto del bando di finanziamento Smart&Start di Invitalia, siamo riuscite a dar vita al nostro primo impianto pilota per l’estrazione della cellulosa da agrumi atta alla filatura, ed ora, con la vittoria del Global Change Award – l’iniziativa lanciata dall’organizzazione no-profit H&M Foundation nel 2015 con l’obiettivo di ricercare idee innovative capaci di chiudere il cerchio nell’industria della moda per salvaguardare il nostro pianeta – abbiamo l’importante opportunità di poter investire il contributo ottenuto in ricerca e sviluppo e beneficiando di un anno di consulenza e accelerazione personalizzata offerta da Accenture e dal KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma per far implementare e consolidare il nostro progetto e la nostra azienda.

Come si crea il tessuto naturale orange fiber (laboratorio)
La creazione della ORANGE FIBER immagini dal laboratorio

Parliamo del tessuto… da cosa viene ricavato, come viene prodotto e quali sono le sue caratteristiche e gli impieghi a cui si adatta meglio.

Risponde Adriana Santanocito

Orange Fiber è il primo tessuto realizzato partendo dal sottoprodotto dell’industria di trasformazione agrumicola, un’innovazione di prodotto ma anche di processo, in quanto recuperiamo un materiale esausto, non rivale al consumo alimentare e lo trasformiamo – attraverso processi semi-industriali sostenibili – in un nuovo materiale di alta qualità capace di rispondere alle esigenze di sostenibilità e innovazione dell’industria della moda.

Più precisamente, il nostro tessuto viene ottenuto a partire dal pastazzo d’agrumi, ossia quel residuo umido che resta al termine della produzione industriale di succo di agrumi e che non può più essere utilizzato ma solo smaltito in quanto rifiuto organico.

Con il processo da noi brevettato,  sfruttiamo le potenzialità del pastazzo per l’estrazione della cellulosa d’agrumi atta alla filatura, trasformando così uno residuo in un potenziale per il rilancio economico del comparto manifatturiero italiano.

Le tipologie di tessuto finora realizzate sono un raso e un popeline un twill 100% Orange Fiber, impalpabile e leggero, simile alla viscosa.

Sono in fase di studio per future realizzazioni varie tipologie di tessuti, dai più strutturati ai più delicati, in modo da soddisfare tutte le esigenze di creazione dei brand di moda.

I tessuti che vengono fuori dal processo di lavorazione sono di colore bianco naturale ed è possibile poi tingerli, stamparli, colorarli e lavarli come i normali tessuti presenti nel mercato.

Il nostro prodotto, grazie alle sue peculiarità, è capace di rispondere alle nuove tendenze di innovazione e sostenibilità dell’industria della moda con un tessuto elegante e di qualità, capace di far propri principi di etica ed estetica e conservando le risorse naturali per le generazioni che verranno.

orange fiber il tessuto finale come appare

State facendo un’importante collaborazione con uno dei marchi italiani più di prestigiosi, ovvero la Salvatore Ferragamo, da cui è nata la Ferragamo Orange Fiber Collection. Parlateci di questa importante collaborazione e soprattutto delle caratteristiche della collezione primavera/estate 2017.

Il 22 aprile di quest’anno, in concomitanza con la Giornata della Terra, è stata presentata la prima collezione moda realizzata con i nostri esclusivi tessuti da agrumi dalla celebre e storica maison fiorentina Salvatore Ferragamo: la Ferragamo Orange Fiber Collection. Salvatore Ferragamo ha creduto per primo nelle potenzialità del nostro tessuto da agrumi, dando vita ad una daily wear Capsule Collection, elegante, fresca e contemporanea perfetta per la primavera-estate 2017.

Nata nel nome della passione per l’innovazione,la sostenibilità, il design e la creatività italiana, questa collaborazione rappresenta un significativo traguardo per la nostra azienda e la primo importante  vetrina nel mondo della moda internazionale.

dagli agrumi ai vestiti

Il vostro progetto è nato in Sicilia, pensate che il legame con la terra e con la natura in un ottica moderna ed eco-sostenibile possa essere un importante motore di sviluppo dell’imprenditoria nel meridione d’Italia? Pensate che il futuro di Orange Fiber sia legato a doppio filo alla Sicilia e ai prodotti della sua terra?

Orange Fiber ha tre cuori pulsanti, uno a Catania, nostra città di origine e sede legale dell’azienda, uno a Milano – dove è nata l’idea – e uno a Rovereto (TN) dove abbiamo la nostra sede operativa.

Nella geografia del nostro progetto, la Sicilia ha un ruolo importante e imprescindibile.

E’ dal sogno di creare un prodotto unico capace di valorizzare le eccellenze della nostra terra d’origine – le arance – che è nata Orange Fiber, ed è proprio qui che abbiamo incontrato i nostri Business Angel, che per primi hanno creduto nel progetto entrando a far parte delle società, e che continuano ad affiancarci in questo percorso.

Oggi è in Sicilia, a Caltagirone (CT) in particolare, che abbiamo inaugurato il nostro primo impianto pilota di trasformazione del pastazzo in cellulosa di agrumi atta alla filatura e dove abbiamo gran parte del nostro team di lavoro.

Questa terra meravigliosa rappresenta l’anima del progetto, di certo un grande valore aggiunto.

Ci ha dato e continua a darci tanto ed in futuro ci auguriamo col nostro lavoro di riuscire a restituirle la grande ricchezza che ci ha donato.

la raccolta delle arance da cui nasce orange fiber

In  Italia c’è attualmente sensibilità e spazio di mercato per la moda eco-sostenibile?

Negli ultimi anni in Italia la sensibilità verso i temi della tutela ambientale e della moda sostenibile è in forte crescita.

Secondo uno studio condotto nel 2016 da PwC (PricewaterhouseCoopers) in Italia, infatti, la cosiddetta generazione dei Millennials – ovvero i nati tra i primi anni ‘80 e i primi anni 2000 – sta vivendo e mettendo in atto una vera e propria rivoluzione: dal fast-fashion alla moda “responsabile”, i giovani consumatori sono sempre più attenti a ciò che acquistano.

L’80% degli intervistati dichiara di essere disposto a pagare un prezzo maggiore per un prodotto sostenibile e dalla ricerca emerge che variabile che incide maggiormente sull’acquisto di un prodotto fashion sia la qualità, seguita a pari merito dalla durabilità.

Uno scenario roseo ed incoraggiante dunque, che ci fa ben sperare circa lo spazio di mercato che la moda sostenibile conquisterà nel prossimo futuro.

Raccontateci di alcuni progetti futuri e di quali sono le strategie di crescita per i prossimi anni.

In questo periodo stiamo lavorando all’ottimizzazione del processo di produzione dei nostri tessuti e allo scale up industriale. Nel medio termine prevediamo di continuare a testare, migliorare e scalare la nostra idea di business, sviluppando ulteriormente il nostro processo sul modello dell’economia circolare e consolidando la nostra presenza nel mercato dei tessuti sostenibili e innovativi.

Il nostro sogno è fare di Orange Fiber l’azienda leader italiana nel segmento dei tessuti sostenibili attraverso una produzione “green” di tessili cellulosici da fonti rinnovabili e creare un marchio tessile altamente riconoscibile e differenziato dagli altri per l’impegno nella tutela dell’ambiente e la trasparenza dell’intera catena di produzione.

Presentazione del tessuto siciliano Orange Fiber alle First Lady e Gentleman al vertice G7 di Taormina

Ph 2Negative Studio - Adriana Santanocito e Enrica Arena

Ph 2Negative Studio - Adriana Santanocito e Enrica Arena

bellissime maglie ricavate dai tessuti orange fiber

Approfondimenti sui tessuti naturali e cruelty fre:

  • Tessuti naturali in lino canapa e cotone
  • I vantaggi della canapa tessile
  • Tessuti naturali vs tessuti sintetici
  • Tessuti e filati creati da materiali naturali di scarto

Filed Under: Consigli per il tuo shopping Etico, Moda Vegana, Tessuti e materiali naturali

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Romanzo: la gabbia di Azulejos

Romanzo ambientato a Lisbona che parla di turismo di massa, gentrificazione, ripercorrendo la storia della città dalla Rivoluzione dei Garofani sino ai giorni nostri con i fenomeni della gentrificazione e del turismo di massa. E' al tempo stesso un atto d'amore nei confronti della città.
Un appassionato romanzo noir ambientato a Lisbona che parla di call center, turismo di massa e gentrificazione. Ma che è al tempo stesso una dichiarazione d'amore nei confronti della città.

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