Mobilità sostenibile alla scoperta dei risciò e tuck tuck elettrici
Li vediamo sfrecciare sempre più spesso nelle città, agili o spericolati che dir si voglia, in ogni caso green ed eco-sostenibili: sono i veicoli elettrici o a pedalata assistita, a due o tre ruote, che prendono nome e ispirazioni dai loro antenati orientali come i risciò cinesi o indiani e i tuck tuck thailandesi.
In genere svolgono la funzione di taxi o di tour turistici, la loro dimensione e le loro caratteristiche si adattano perfettamente nel percorrere le strade strette dei centri storici italiani, a volte sono oggetto di critiche per lo stile di guida disinvolto di alcuni, specialmente nelle aree pedonali percorse da turisti e da pedoni locali.
Questi mezzi di trasporto elettrici rappresentano in ogni caso un’alternativa ecologica e sostenibile al classico taxi a motore inquinante e, assieme ai bus elettrici, potrebbero essere in un futuro prossimo le uniche eccezioni per quanto riguarda il transito nelle aree pedonali e nei centri storici. Inoltre, specialmente all’estero, danno lavoro a tanti giovani che decidono di improvvisarsi tassisti a pedali per pagarsi gli studi universitari o come lavoro vero e proprio.
Andiamo a vedere caratteristiche e differenze tra risciò e tuck tuck elettrici in modo da essere consapevoli dei mezzi che adoperiamo nella mobilità urbana alternativa.
Il risciò si differenzia dal tuck tuck innanzitutto per la dimensione più ridotta (2 o 3 posti), solitamente si adatta meglio alle aree pedonali perché più maneggevole e si dura meno fatica anche senza pedalata assistita. Chiamasi tecnicamente triciclo a pedalata assistita, li possiamo vedere molto più spesso all’estero più di rado in Italia, un po per il solito ostruzionismo dei tassisti, un po per una certa pericolosità di questi mezzi nelle strette strade dei centri storici, ma anche per una certa ritrosia di alcune amministrazioni a dare troppe autorizzazioni per paura di una sorta di ‘invasione’.
La mobilità personale del futuro non può che essere elettrica, certo la bicicletta resta in assoluto il mezzo di trasporto più ecologico e salutare ma realisticamente pensiamo che anche veicoli come mezzi a due ruote elettrici o le automobili elettriche siano strumenti importanti ed utili per migliorare la vita nelle nostre città e il rapporto tra uomo e ambiente!
Come funzionano i risciò e tuck tuck elettrici?
Caratteristiche tecniche
La versione moderna ed elettrica del risciò ha una velocità di circa tra i 15 e i 25 km/h, l’autonomia è legata al numero di posti disponibili e al peso trasportato e varia tra i 60 e i 70 km. Le batterie solitamente si ricaricano in 5/6 ore e la spesa economica è veramente irrisoria aggirandosi sui 0,50 centesimi. I risciò di nuova generazione solitamente hanno nel tettuccio un pannello solare che permette l’auto-ricarica.
Negli ultimi anni i risciò sono diventati mezzi di trasporto per portalettere, vigili urbani e dipendenti comunali che li hanno eletti assieme alla bicicletta e ai segway come mezzi ideali per veloci spostamenti nelle aree urbane centrali. Tuttavia la loro vita nelle città italiane resta pieno di ostacoli e cavilli, se in altre città europee (vedi Berlino) sono le stesse amministrazioni ad incentivarli come mezzo di trasporto green da noi l’ambiguità della normativa, il fatto che sono i comuni a dover regolare il tutto, e il comportamento scorretto di alcuni fa si che le persone intenzionate a fare questo servizio in maniera onesta si ritrovano penalizzate. Per non parlare dei tuck tuck o degli Ape le cui versione moderne ed elettriche permettono di portare tante persone quante un piccolo pulmino da 8/10 posti e che rappresentano un pericolo per gli intoccabili tassisti nostrani pronti a sfilare minacciosi ad ogni occasione per ribadire il loro potere.
La normativa nazionale e regionale non è né chiara né univoca ed affida ai comuni il compito finale di regolamentare cosa questi veicoli possono o non possono fare, sia in termini di prestazioni che di servizi. Questa confusione fa si che le multe elevate dai vigili urbani vengono spesso annullate in sede di tribunale o dal giudice di pace.
E’ auspicabile per il futuro una normativa nazionale che faccia ordine in materia e sia di ausilio per i regolamenti locali. Se infatti è vero che esiste il rischio di una proliferazione di veicoli elettrici variopinti e spericolati che propongono tour di ogni tipo in nome del turismo di massa più trash e becero è anche vero che il settore rappresenta, qualora venga inquadrato meglio, un’opportunità di lavoro green per tanti giovani che possono inventarsi una professione.
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