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Inquinamento acustico i danni per l’uomo e per l’ambiente e come possiamo limitare gli eccessivi rumori

7 Gennaio 2023 di Natural Mania

Che cos’è l’inquinamento acustico

L’inquinamento acustico è una forma di inquinamento dell’ambiente che si verifica quando il suono viene emesso a livelli troppo alti o inragazza che abbassa volume amplificatore evidentemente molto alto

modo incontrollato, causando disturbi o danni all’udito umano e agli animali.

L’inquinamento acustico può essere causato da una varietà di fonti, tra cui il traffico stradale, l’aviazione, le attività industriali e le attività musicali e di intrattenimento.

Il suono è una forma di energia che viaggia attraverso l’aria sotto forma di onde sonore. Quando il suono viene emesso a livelli troppo alti, può diventare dannoso per le persone e gli animali.

L’inquinamento acustico può causare disturbi del sonno, stress e ansia (come ridurre l’ansia?,) nonché problemi di udito a lungo termine.

Inoltre, può avere effetti negativi sulla flora e la fauna selvatica, interferendo con le loro abitudini di riproduzione e di caccia.

Quando il rumore diventa inquinamento acustico?

La soglia fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che definisce l’inquinamento acustico equivale a rumori e suoni di intensità superiore ai 65 decibel (DB), 55 di notte.

Il rumore diventa inquinamento acustico quando è troppo alto o troppo invadente per essere tollerato dalle persone o dagli animali che vivono nell’area interessata. I livelli di rumore considerati accettabili possono variare a seconda di diversi fattori, come la durata del rumore, la frequenza del suono e la presenza di altri suoni di sfondo.

In generale, il rumore viene considerato inquinamento acustico quando supera i limiti di esposizione stabiliti dalle normative locali o nazionali per la protezione della salute umana. Ad esempio, in molti paesi, i livelli di rumore durante le ore notturne sono limitati a 55 decibel (db) per proteggere la salute umana e garantire un sonno riposante. Tuttavia, questi limiti possono variare a seconda della posizione geografica e delle caratteristiche dell’area interessata.

In che modo l’inquinamento acustico influisce sull’ambiente?

L’inquinamento acustico può avere effetti negativi sull’ambiente in diversi modi.

Innanzitutto, può interferire con la comunicazione e il comportamento degli animali selvatici. Ad esempio, il rumore del traffico può rendere difficile per gli uccelli cantare o per gli animali marini comunicare tra loro, il che può avere effetti negativi sulla loro sopravvivenza e sulla loro capacità di riprodursi.

Inoltre, l’inquinamento acustico può avere effetti negativi sulla flora. Ad esempio, il rumore del traffico può impedire ai semi di germogliare e ai fiori di sbocciare, il che può avere conseguenze sulla biodiversità dell’area.

Infine, l’inquinamento acustico può anche avere effetti negativi sulla qualità dell’aria. Ad esempio, il rumore del traffico può contribuire alla formazione di ozono e altri inquinanti atmosferici, il che può avere effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.

Inquinamento acustico quali sono gli effetti negativi su pesci ed animali marini

L’inquinamento acustico può avere effetti negativi su pesci e animali marini in diversi modi.

Innanzitutto, il rumore può interferire ANCHE con la comunicazione e il comportamento degli animali marini, rendendo difficile per loro comunicare tra loro e svolgere le attività quotidiane come la riproduzione e la caccia.

Inoltre, il rumore può essere dannoso per l’udito degli animali marini e può causare disturbi del sonno e stress. Ad esempio, il rumore prodotto dalle attività umane come la trivellazione offshore o la pesca a strascico può essere dannoso per i cetacei, che si basano sul suono per comunicare e orientarsi.

Infine, l’inquinamento acustico può anche avere effetti indiretti sull’ambiente marino. Ad esempio, il rumore del traffico marittimo può spaventare gli animali marini e impedire loro di avvicinarsi alle aree di cibo, il che può avere effetti negativi sulla loro sopravvivenza.

Inquinamento acustico quali sono gli effetti sulle alghe marine

L’inquinamento acustico può avere effetti negativi sulle alghe in diversi modi.

Innanzitutto, il rumore può interferire con la comunicazione e il comportamento degli organismi marini, comprese le alghe. Ad esempio, il rumore prodotto dalle attività umane come la trivellazione offshore o la pesca a strascico può interferire con la comunicazione tra le alghe e altri organismi marini, il che può avere effetti negativi sulla loro sopravvivenza e sulla loro capacità di riprodursi.

Inoltre, l’inquinamento acustico può anche avere effetti indiretti sull’ambiente marino e quindi sulla crescita delle alghe. Ad esempio, il rumore del traffico marittimo può spaventare gli animali marini e impedire loro di avvicinarsi alle aree di cibo, il che può avere effetti negativi sulla disponibilità di nutrienti per le alghe.

L’inquinamento acustico può anche avere effetti diretti sulle alghe. Ad esempio, il rumore può causare stress alle alghe, il che può influire sulla loro crescita e sulla loro capacità di resistere ai parassiti e alle malattie.

Come possiamo combattere l’inquinamento acustico?

Ci sono diverse misure che possono essere adottate per combattere l’inquinamento acustico. Eccone alcune:

  1. Limitare le fonti di rumore: è importante identificare le fonti principali di rumore e cercare di ridurle al minimo. Ad esempio, può essere utile limitare il traffico in prossimità di scuole o ospedali o regolamentare gli orari di lavoro delle attività industriali e commerciali rumorose.
  2. Usare tecnologie più silenziose: le tecnologie più moderne tendono a essere meno rumorose di quelle più vecchie. Ad esempio, è possibile sostituire gli apparecchi elettronici rumorosi con modelli più silenziosi o utilizzare veicoli elettrici invece di quelli a combustione interna.
  3. Utilizzare barriere acustiche: le barriere acustiche, come muri o recinzioni, possono essere utilizzate per ridurre il rumore proveniente da fonti specifiche, come il traffico stradale.
  4. Sviluppare normative e regolamenti: le normative e i regolamenti possono essere utilizzati per limitare i livelli di rumore ammissibili e proteggere la salute umana e l’ambiente.
  5. Educare la popolazione: è importante sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento acustico e su come evitarlo, ad esempio limitando il volume della musica o delle attività rumorose durante le ore notturne.
  6. Piantare alberi e pianti che aiutino ad assorbire i rumori.

Per combattere l’inquinamento acustico è importante in primo luogo limitare le fonti di rumore, utilizzare tecnologie più silenziose, impiegare barriere acustiche, sviluppare normative e regolamenti e sensibilizzare la popolazione.

Quali sono gli alberi più adatti a ridurre l’inquinamento acustico?

Gli alberi possono essere utilizzati per ridurre l’inquinamento acustico in diverse maniere. Ad esempio, possono essere piantati lungo le strade o le autostrade per creare barriere naturali contro il rumore del traffico. Inoltre, gli alberi possono essere piantati in aree urbane per assorbire il rumore ambientale e creare un’atmosfera più tranquilla.

Tuttavia, non tutti gli alberi sono ugualmente efficaci nel ridurre l’inquinamento acustico. Le conifere sono gli alberi più efficaci per contrastare l’inquinamento acustico.

Ecco alcuni alberi che sono considerati particolarmente adatti per questo scopo:

  1. Quercia: la quercia è un albero molto resistente e adatto a diverse condizioni climatiche. Ha foglie grandi e spesse che possono assorbire il rumore con efficacia.
  2. Ontano: l’ontano è un albero con foglie molto grandi che può essere piantato lungo le strade per creare una barriera naturale contro il rumore del traffico.
  3. Platano: il platano è un albero che cresce rapidamente e ha foglie grandi e spesse che possono assorbire il rumore con efficacia.
    Pino: il pino è un albero a crescita lenta ma molto resistente che può essere piantato lungo le strade per creare una barriera naturale contro il rumore del traffico.
  4. Betulla: la betulla è un albero a foglia caduca con foglie sottili e fronde leggere che possono assorbire il rumore con efficacia.

In sintesi, le conifere e gli alberi come la quercia, l’ontano, il platano, il pino e la betulla sono considerati particolarmente adatti per ridurre l’inquinamento acustico. Tuttavia, è importante considerare anche le specifiche esigenze del luogo in cui si desidera piantare gli alberi e scegliere specie adatte alle condizioni locali.

Quali sono i danni sugli esseri umani dell’inquinamento acustico?

L’inquinamento acustico può causare diversi danni alla salute degli esseri umani. Eccone alcuni:

  • Disturbi del sonno: il rumore può interferire con il sonno, causando difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati. Ciò può portare a stanchezza diurna e a una ridotta capacità di concentrazione. Leggi anche: Rimedi naturali per dormire bene
  • Problemi di udito: l’esposizione prolungata a rumori molto forti può danneggiare l’udito e causare sordità temporanea o permanente.
  • Stress e ansia: il rumore può essere stressante e causare ansia, soprattutto se è presente in modo prolungato o se è molto invadente. Leggi anche: Come combattere lo stress da troppo lavoro e vivere con leggerezza
  • Problemi cardiovascolari: alcuni studi hanno suggerito che l’esposizione prolungata a rumori molto forti può aumentare il rischio di problemi cardiovascolari, come l’ipertensione arteriosa.
  • Altri effetti sulla salute: l’inquinamento acustico può anche avere altri effetti sulla salute, come il dolore alle orecchie, il mal di testa, la depressione e la perdita di memoria a breve termine.

Inquinamento acustico la normativa che lo regola in Italia

In Italia, l’inquinamento acustico è regolamentato dalla legge 447/1995, nota anche come “Legge quadro sull’inquinamento acustico”. Questa legge stabilisce i criteri e le modalità per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento acustico e definisce i compiti delle autorità competenti in materia.

La legge 447/1995 stabilisce i seguenti obiettivi:

  • Tutelare la salute umana e il benessere degli animali dai danni causati dall’inquinamento acustico.
  • Garantire il godimento della tranquillità e della quiete pubblica nei luoghi di vita, di lavoro e di svago.
  • Salvaguardare le condizioni ambientali e il paesaggio acustico.
  • Promuovere lo sviluppo di tecnologie e di pratiche di produzione, trasporto e utilizzo di beni e servizi poco impattanti acusticamente parlando.

La legge 447/1995 stabilisce anche i limiti di esposizione al rumore per la protezione della salute umana e dell’ambiente. Questi limiti sono definiti in termini di livelli di pressione sonora equivalente (Lden) e sono validi per diverse tipologie di ambienti, come le abitazioni, le scuole, gli ospedali e i luoghi di lavoro.

Inoltre, la legge 447/1995 prevede la redazione di mappe del rumore e la definizione di aree sensibili all’inquinamento acustico, dove è vietato o limitato l’utilizzo di fonti di rumore.

La legge 447/1995 è stata successivamente integrata e modificata da diverse altre leggi, come il D.Lgs. n. 42 del 2010, che ha introdotto la figura del “tecnico abilitato alla misurazione del rumore”.

Leggi anche:

  • Inquinamento luminoso: a che punto siamo?
  • Lotta alla plastica

 

 

Filed Under: GreenStyle, Natura News

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