La bioedilizia è entrata in questi anni nel DNA di chi si occupa di costruzioni e ristrutturazioni ma anche in molte persone appassionate di tematiche quali la ecosostenibilità, il riutilizzo dei materiali naturali e il green style in genere. Dal punto di vista dei professionisti tanti si sono resi conto di come alcuni materiali naturali, come ad esempio il sughero, abbiamo una resistenza al calore maggiore di tanti ritrovati sintetici e si sono perciò convinti della bontà del loro utilizzo come isolante termico per aiutare a mantenere gli ambienti domestici e di lavoro freschi durante la calura estiva e temperati nel periodo invernale. Andiamo ora a scoprire alcuni di questi isolanti termici naturali elencando le caratteristiche, le peculiarità e gli usi che maggiormente se ne fanno nella bioedilizia. Abbiamo scelto di occuparci di: sughero, fibra di cellulosa, lana naturale, fibra di legno.
Il sughero un materiale naturale isolante adatto alla bioedilizia
Questo eccezionale materiale isolante estratto dalla quercia di sughero venne usato per questo scopo nei monasteri del Portogallo dove i monaci rivestivano le celle in modo da rendere il loro ambiente mite. Sempre nel paese lusitano vi è la maggiore produzione europea, in Italia viene lavorato soprattutto in sardegna e per molti è una sorta di oro verde. Trova sempre più spazio nell’edilizia, specialmente nelle ristrutturazioni come materiale termo-acustico, ha grandi qualità traspiranti. Nelle abitazioni e negli altri ambienti viene messo nelle mura perimetrali con la funzione di ‘scudo termico’ con la doppia caratteristica di far respirare evitando condense (evita il formarsi di muffe) e di isolare. Può essere utilizzato nel pavimento sotto il massetto o per isolare le coperture in cemento e legno. Le maggiori caratteristiche che lo caratterizzano è la leggerezza, la compattezza e l’elasticità ovvero facile da lavorare, il fatto che sia totalmente naturale e biodegradabile, una volta estratto si riproduce e inoltre non tossico in quanto anallergico. Coefficiente di conducibilità termica: λ da 0,030 a 0,100.
Link utili: Sughero sardo
Fibra di cellulosa
Deriva da materiale di riciclo in quanto viene ricavata in gran parte da fogli di giornali usati, si tratta in ogni caso di un ottimo isolante e viene messo in vendita in pannelli, grani e fiocchi. Ha capacità isolanti sia per il caldo che per il freddo riesce infatti a trattenere il 70% del calore che entrerebbe nell’abitazione dall’esterno. Ha la capacità di regolazione geotermica, può imprigionare l’acqua nei momenti di umidità per riespellerli nei momenti in cui il clima è più secco proteggendo i muri, pavimenti e soffitti da umidità e muffa. La fibra di cellulosa ha tuttavia qualche difetto, per esempio in estate durante il giorno riesce a trattenere ottimamente il calore che però durante la notte abbassandosi le temperature tende ad espellere. Pur trattandosi di un materiale frutto del riciclo la fibra di cellulosa è stata oggetto di studi per sospetta pericolosità nei confronti degli abitanti delle case, si consiglia per questo di servirsi per tale uso di professionisti che sappiano posizionarla nel modo più opportuno in modo da azzerare eventuali rischi. Coefficiente di conducibilità termica: λ 0,032.
Link Utili: Architettura Sostenibile
Lana naturale
I pannelli di questo materiale isolante 100% naturale ed ecosostenibile ha importanti caratteristiche igrometriche, riesce ad assorbire l’umidità, fino a 33% della sua consistenza senza essere bagnata o modificarne la struttura agendo come deumidificatore per poi cederla lentamente una volta che il clima si è fatto più secco. Da questo punto di vista la peculiarità rispetto ai comuni isolanti termici è il fatto è la capacità di mantenere stabile la capacità isolante sia nei periodi caldi che freddi, umidi e secchi proteggendo anche le strutture in muratura, legno e metallo. Coefficiente di conducibilità termica: λ di 0,030.
Link utili: Isolana.
Fibra di legno (lana di legno) un ottimo materiale isolante da usare nella bioedilizia
Questo materiale è il risultato del riutilizzo dei residui di segheria prevalentemente pino e abete, il legno viene prima frantumato per poi essere compattato in pannelli, attraverso una via umida e una via secca. Una volta prodotta e asciugata la fibra viene unita con collanti di lattice o di lignina (resina naturale) per poi veni pressata in modo da formare i pannelli. In taluni casi vengono impermeabilizzati con resine naturali. I pannelli in fibra in legno hanno un valore isolante 3 volte superiore rispetto al legno, non viene inoltre attaccato dai funghi, si presenta quindi adatto per le pareti esterne. Le maggiori caratteristiche sono: il fatto che è materiale riciclato ad impatto 0, non tossico, fonoassorbente, isolante e con caratteristiche igroscopiche, ovvero regola in maniera naturale l’umidità favorendo una temperatura gradevole negli ambienti. Coefficiente di conducibilità termica: λ 0,050.
Link Utili: Beton Wood.