Alla scoperta della pinsa romana
La Pinsa Romana è considerata l’antenata della pizza di oggi e le sue origini sono molto molto antiche, risalgono infatti ai tempi dell’antica Roma imperiale.
Il suo nome deriva dal latino pinsere, ovvero “pestare, macinare, schiacciare” e veniva preparata dalla plebe, in particolare dai contadini poveri. Scopriamo in questo post le origini di questa antica ricetta, se sei interessato ad approfondire puoi leggere: differenza tra pizza e pinsa: ingredienti e preparazione.
La Pinsa Romana ai tempi dell’antica Roma imperiale
La Pinsa, come già detto, veniva preparata ai tempi dell’antica Roma imperiale dai contadini poveri. Quest’ultimi ottenevano l’impasto attraverso la macinazione dei cereali, orzo, farro, avena e miglio. A questi ingredienti poi aggiungevano semplicemente dell’acqua, un po’ di sale e delle erbe.
Una volta ottenuto l’impasto ed averlo allungato nella caratteristica “forma ovale”, la Pinsa veniva cucinata su delle braci ottenute con delle pietre messe sui carboni. Spesso, all’interno della Pinsa, venivano messi dei condimenti, proprio come si fa con la pizza odierna.
Anche Virgilio, nel VII libro dell’Eneide (I secolo a.C.) fa dei riferimenti a questo tipo di alimento: venne offerto ad Enea quando giunse con il figlio ed i suoi comandanti nel Lazio, dove venne accolto dal re Latino e da Lavinia, sua figlia.
È chiaro, quindi, come questa ricetta risalga a molti secoli fa e che già ad allora era un prodotto che piaceva molto per la sua naturalezza e la sua bontà.
Il ritorno della Pinsa Romana ai tempi odierni
A distanza di tanto tempo la Pinsa Romana è tornata sulle nostre tavole e ad oggi sono tanti i locali che la preparano proponendola come ricetta della tradizione.
Può essere considerato anche come un piatto dietetico grazie alla leggerezza dell’impasto e alla varietà di preparazione con cui viene realizzata.
Infatti, è possibile trovare una Pinsa Romana preparata con una miscela di farine di grano tenero, soia, frumento, riso, prodotta con lievito madre e quindi con una lunga lievitazione, che può raggiungere le 48 ore o addirittura le 72 ore.
Leggera e altamente digeribile perché povera di grassi, proteine e carboidrati complessi, la Pinsa Romana è davvero un prodotto nutriente, perfetto per restare in forma e allo stesso tempo saziarsi a sufficienza.
Pinsa Romana: leggera, altamente digeribile e Vegan
I segreti per ottenere una buona Pinsa Romana, leggera e digeribile, sono diversi.
Oltre all’importanza delle farine utilizzate, c’è dietro tutta una lavorazione particolare ed una combinazione perfetta tra gli ingredienti usati.
A dare la friabilità perfetta al prodotto è l’impasto e la panificazione.
In base a quanta umidità sarà in grado di assorbire, la pasta madre sarà più o meno leggerezza, morbida e tenera, quasi come se fosse una nuvola.
La sua leggerezza e la sua carenza di grassi la rendono, inoltre, molto più digeribile rispetto alla pizza tradizionale.
Oggi trovare una Pinseria a Roma che prepara questo tipo di prodotto è molto facile e la si può gustare arricchendola con diversi ingredienti.
Sono moltissime infatti le pinserie che preparano anche Pinse vegane. Una delle più famose è la Bussola rist’on the road, di Villanova di Guidonia (Roma).
Croccante fuori e morbida dentro, la Pinsa Romana è quindi un prodotto ideale da assaporare in qualsiasi momento della giornata e, soprattutto, in qualsiasi stagione, sia d’estate sia d’inverno.
Video: come si prepara la Pinsa Romana?