Intervista al fondatore, che ci racconta il suo progetto di portare lo stile di vita zen nelle case degli italiani.
Un e-commerce, Vivere Zen , che già dal nome rimanda all’oriente ed in particolare al Giappone, e che si propone nella sua missione di dare un contributo al mondo dell’arredamento creando prodotti sostenibili, biodegradabili e naturali, con un attenzione particolare al piccolo artigianato Made in Italy. Nato nel 2006 da un’idea di Marco Li Mandri, con il fine di produrre fouton e tatami, ovvero materassini giapponesi, per la pratica di discipline come lo shiatsu e lo yoga, ma Vivere Zen nasce innanzitutto, secondo le parole del fondatore, ‘per portare la filosofia del vivere zen nelle case delle persone’.
Col tempo l’idea evolve creando come prodotto di punta quello che viene ribattezzato il ‘letto alla giapponese‘, una via di mezzo tra il ‘non letto’ giapponese e quello occidentale, realizzato interamente in legno, senza aggiunta di parti metalliche. I prodotti realizzati in Italia sono tutti rigorosamente artigianali, la linea Milano, per esempio, è fatta interamente a mano. Ma Vivere Zen è anche e soprattutto un team di persone con cui il fondatore ha saputo stabilire un rapporto personale con ognuno di loro, dando spazio più alla loro professionalità al loro essere.
Ma è lo stesso fondatore, Marco Li Mandri, a raccontare a Natural Mania i segreti di Vivere Zen!
Provi a parlarci della storia di Vivere Zen, di come è nata nel 2006 l’idea di un’azienda di bio-arredo sostenibile e della filosofia che vi è dietro a cominciare dal nome.
Vivere Zen nasce dall’esigenza di un contatto umano e con la natura. Il mio primo lavoro non è questo, ma è quello di realizzare siti di commercio elettronico per altre aziende, cosa che mi tiene davanti a un computer per la maggior parte del mio tempo. Alla ricerca di attività alternative, che mi riavvicinassero alle persone, nel 2006 ho seguito un corso per operatore shiatsu, una disciplina giapponese, che somiglia a un massaggio e si pratica sui futon, i materassi arrotolabili tradizionali giapponesi. Nello svolgere questa attività, un po’ per scherzo, un po’ per sfida, con il mio maestro di shiatsu abbiamo deciso di mettere su un’attività per vendere futon e tatami online.
Vivere Zen nasce con l’obiettivo di voler dare un contributo sostenibile all’ambito dell’arredamento: sostenibile nel senso di ecologico, biodegradabile, naturale, ma anche nel senso economico, e cioè con l’intento di sostenere l’economia del nostro paese, dando priorità a artigiani locali e italiani dove possibile; sostenibilità in termini sociali, nel rapporto tra noi e i clienti. Sembrerà anche un po’ pretestuoso, ma fondamentalmente Vivere Zen vuole in qualche maniera portare la filosofia del “vivere zen” nella casa delle persone, in tre punti fondamentali: l’amore per la natura, l’amore per le altre persone, l’amore per sé stessi.
Quali sono i prodotti a cui avete puntato sin dall’inizio e quali avete aggiunto al vostro catalogo negli anni? In base a quali linee guida vi muovete nella scelta degli oggetti da produrre? Realizzate tutto da voi o vi servite di aziende affini?
All’inizio, come dicevo prima, abbiamo cominciato proprio con i futon e i tatami, però poi abbiamo cercato una soluzione che fosse a metà strada tra il “non-letto” giapponese, costituito dal futon poggiato sui tatami a terra, e la struttura più complessa del letto occidentale. Abbiamo trovato il giusto compromesso nei “letti alla giapponese”, che sono realizzati in legno, senza parti metalliche, senza colle, con montaggio a incastro. Possiamo dire che questo è il principale oggetto di arredamento su cui ci concentriamo ad oggi, affiancando ovviamente comodini, cassettiere eccetera.
I prodotti sono divisi in due categorie: la linea Torino e la linea Milano sono realizzate da noi, artigianalmente, interamente in Italia. Questi sono i nostri fiori all’occhiello.
Poi c’è un’altra linea di prodotti un po’ più accessibili, ma che sono un po’ meno artigianali, provenienti dal nord Europa: sono le linee Japandi, Varsavia, Balta e la linea di Karup, un’azienda danese che produce comunque sempre nel rispetto dei criteri da noi ricercati, ma in maniera un po’ più automatizzata.
Immagino che Vivere Zen sia una storia imprenditoriale fatta di persone. Ci parli di chi c’è dietro a questo progetto sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista umano?
Sì, Vivere Zen è una storia fatta di persone, su questo non ci sono dubbi. L’azienda è costituita da tutto personale “improbabile”: la nostra responsabile commerciale lavorava a Zelig come comica, la responsabile della gestione fornitori e parziale rapporto con i clienti è laureata in scienze naturali, la persona che si occupa di alcuni aspetti del marketing è una scrittrice di libri fantasy.
Diciamo che ogni personaggio ha un rapporto con me personale, e un rapporto con la vita che è più legato al modo in cui pensa e non a quella che è la sua specifica competenza professionale.
Quindi assolutamente sì, è un’azienda fatta di persone che vuole rapportarsi agli altri, come persone.
Parliamo della scelta dei materiali e della loro lavorazione. Seguite metodi artigianali o vi considerate una via di mezzo tra lavorazione artigianale e industriale?
Come dicevo prima, alcune delle nostre linee sono più che artigianali: direi “artigianali come una volta”.
La nostra linea Milano è realizzata quasi interamente a mano. Il nostro falegname ha davvero pochissimi attrezzi, inclusa una sega giapponese. La linea Torino prevede già un po’ più di automatismi, grazie ai quali riusciamo a essere un po’ più competitivi sul prezzo. Le linee invece realizzate in nord Europa sono un poco più automatizzate.Per quanto riguarda la scelta dei materiali, anche qui cerchiamo di accontentare dallo spirito più fiscale, con prodotti provenienti da agricoltura biologica, non contenenti parti volatili nocive, biodegradabili e rispettosi della natura in tutto il loro ciclo di vita, dove possibile attraverso filiere certificate (FSC per il legno, GOTS per i tessili), a coloro che cercano semplicemente un prodotto naturale, ma non necessariamente certificato. Nel nostro sito indichiamo scrupolosamente materie prime e certificazioni di tutti i prodotti. Cerchiamo il più possibile di minimizzare i prodotti di origine petrolchimica o di sintesi.
Nella realizzazione delle forme e nella scelta dei materiali avete seguito i principi dell’eco-design? Vedo che vi sono molti richiami al Giappone nella vostra produzione e all’oriente in generale, vi ispirate a qualche filosofia in particolare?
In realtà forse è l’eco-design che ha seguito i principi del minimalismo giapponese, o comunque ha preso parecchi spunti da questa cultura che per necessità è nata molto prima del nostro eco-design e da cui trae ispirazione anche l’arredamento di Vivere Zen. Un oggetto barocco o liberty, dalle forme complesse, è un oggetto stimolante per la mente, non adatto alla camera da letto, perché non favorisce il rilassamento. Invece, la linea semplice e altera del minimalismo zen è molto più orientata a un modo di vivere più equilibrato e più naturale.
La vostra produzione è molto incentrata sulle camere da letto, ma anche oggetti per fare Yoga o massaggi Shiatsu, consulenze e progettazione su misura. È possibile arredare un’intera casa con voi?
È possibile arredare un’intera casa con noi, tranne la cucina e il bagno. Possiamo realizzare su misura ogni genere di mobile, all’antica in legno: soggiorno, camera da letto, corridoio, ingresso, anche qualche mobiletto per il bagno.
Pensate che in Italia il tipo di arredamento che proponete sia sempre un mercato di nicchia o negli ultimi anni avete notato un allargarsi della platea di possibili interessati?
È sicuramente un mercato ancora di nicchia, molti non sanno nemmeno cosa è un futon. Il letto in legno ha già un target più ampio, ma in ogni caso è un mercato in crescita. Dal 2006 c’è un’utenza sempre più interessata a questo genere di prodotti e sempre più sensibile al fatto che il prodotto sia naturale ed effettivamente sostenibile.
Ad una persona che capita nel vostro e-commerce ed è interessata ai vostri prodotti cosa vi sentite di dire? Quali sono le peculiarità che fanno la differenza in quel che proponete?
Innanzitutto ci sentiamo di ascoltare le persone, prima ancora di dire qualsiasi cosa. Dopo averle ascoltate e compreso quali sono i loro bisogni e le loro esigenze, ci impegniamo a trovare per loro la soluzione migliore. Cosa ci sentiamo di dire in merito alla differenza tra i nostri prodotti e quelli degli altri? Cerchiamo di curare il prodotto dalla produzione al suo smaltimento, facendo sì che non sia dannoso durante tutto il suo ciclo di vita o comunque abbia un costo in termini di sostenibilità il più basso possibile. È chiaro che se prendiamo del legname dal nord America, questo spenderà del combustibile per arrivare fino in Italia anche se proviene da filiera controllata, mentre se riusciamo a prendere legname da Francia, Germania o addirittura dal Piemonte, questo avrà una sostenibilità decisamente migliore. Quello che mi sento di dire è che ci teniamo all’ambiente, ci teniamo ai nostri clienti e ci sentiamo ai nostri prodotti, e facciamo in modo che siano sostenibili veramente.
Ci parli di progetti futuri o di qualche aspetto non ancora trattato.
I progetti futuri in questo momento sono due: uno è la vendita dei prodotti fuori frontiera in Europa. Abbiamo una piccola percentuale di vendite all’esterno, ma non abbiamo ancora investito in maniera seria nell’esportazione dei nostri prodotti. L’altro è un progetto che prevede l’accordo con un’azienda del nord Italia che si occupa di manutenzione dei boschi e quindi utilizzare come fonte per i nostri letti la risulta del legno che viene tolta come normale processo di manutenzione. Riuscire a fare un progetto in cui siamo sicuri della provenienza della materia prima sin dall’albero, conoscendo personalmente chi si occupa di questa operazione, penso che sia un gran risultato.