Far nascere nelle nuove generazioni il concetto di sostenibilità a partire dagli ambienti scolastici.
Come ogni anno settembre annuncia la ripresa delle attività scolastiche e il ritorno alla ‘normalità’ lavorativa dopo la pausa estiva. Genitori e alunni puntualmente sono alle prese con l’acquisto dei libri e del materiale didattico, i primi allarmati per gli esborsi sempre più esosi, i secondi preoccupati per il carico di peso che dovranno sobbarcarsi nei loro zaini. Dal punto di vista delle strutture sono ben noti le carenze e i ritardi nella manutenzione dei plessi scolastici, lavori che spesso si protraggono ben oltre l’inizio dell’anno scolastico diventando fonte di disagio per insegnanti e alunni. Ma come saranno le scuole del futuro? Quali sono i criteri che dovranno seguire per stare al passo con i tempi e diventare luoghi dove a partire dalle strutture si insegna uno stile di vita ecosostenibile in sintonia con lo sviluppo delle nuove tecnologie?
Per formare i cittadini del domani bisogna far sì che le strutture scolastiche e i materiali per la didattica diventino esempi da seguire per formare nelle nuove generazioni una coscienza rispettosa dell’ambiente e attenta a temi quali il riuso, la finitezza delle cose e il rispetto per gli animali e gli individui.
Riutilizzo libri usati e materiali elettronici
Uno dei crucci di ogni inizio di anno scolastico sono senz’altro i libri per la didattica che spesso sono causa di un notevole sforzo economico delle famiglie. Per non parlare del peso dei volumi nelle cartelle che è causa di mal di schiena o ancor peggio di patologie della colonna vertebrale come la scoliosi. Bisogna cominciare dal riutilizzo dei libri, ovvero di poterli comperare usati, quando è possibile, e nel caso siano stati fatti cambiamenti richiedere alle case editrici di fornire gli aggiornamenti in formato elettronico in modo da poterli eventualmente stampare. Il classico libro e quaderno cartaceo deve essere affiancato da moderne tavolette per la lettura e la scrittura, da usare con moderazione perché il rischio è far perdere alle nuove generazione la scrittura con penna e il conseguente contatto con la carta che non deve in alcun modo andare perso, pena la depauperazione di un’arte millenaria fondamentale per la cultura di ogni epoca.
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Rigorosamente antisismiche
Il territorio Italiano come è noto è in gran parte ad elevato rischio sismico, è altrettanto noto il fatto che i plessi scolastici in regola con le norme sono una netta minoranza. Dopo le lacrime di coccodrillo seguite ai terremoti degli ultimi anni sono stati fatti provvedimenti importanti che assegnano i fondi per l’adeguamento antisismico delle scuole alle regioni. La strada è lunga se si pensa che 9 istituti su 10 non sono risultati a norma. Ma taluni interventi non sono più eludibili anche perché uno stato o delle amministrazioni locali che non si prendono cura dei propri cittadini a cominciare dalle nuove generazioni oltre ad essere gravemente inadempienti si devono prendere a pieno le responsabilità di future tragedie in parte evitabili (vedi il Giappone).
Utilizzo delle energie rinnovabili e di materiali termoisolanti
Una scuola di nuova generazione che si rispetti deve avere come punto fermo la sostenibilità ambientale a cominciare dai consumi. Pannelli solari, utilizzo e riciclo delle acque piovane, utilizzo di materiali termoisolanti naturali come il legno e il sughero possono contribuire a ridurre i consumi e a giovare alle casse delle stesse scuole che magari possono reinvestire i soldi risparmiati in altri servizi per gli studenti. Le stesse suppellettili come i banchi, le lavagne e altro ancora possono essere ricavati da materiali riutilizzati o da scarti di altre lavorazioni.
Riciclo per risparmiare e dare l’esempio
Dove non arriva la famiglia deve arrivare la scuola, se è vero che nel campo della raccolta differenziata sono stati fatti negli ultimi anni passi da gigante è altrettanto vero che non tutte le famiglie loro malgrado sono coinvolte. E’ compito della scuola educare i bambini sin da piccoli alla raccolta differenziata e alla lotta agli sprechi specialmente alimentari. Quindi ubicare punti di raccolta in ogni piano e vicino ai luoghi di ricreazione e nelle mense sensibilizzare alla raccolta dei cibi non consumati e contro gli sprechi delle risorse in genere. Certe buone abitudini se prese da piccoli e portate avanti negli anni creano il buon cittadino del domani e possono essere buoni esempi verso i genitori ancora negligenti.
Un giardino curato con animali e piante
E’ bello, utile ed educativo organizzare giardini o orti scolastici gestiti direttamente da alunni e docenti, coadiuvati da esperti di giardinaggio. Andare oltre il classico campetto da calcio, per creare luoghi dove curare piante e produrre ortaggi in modo da creare in loro una cultura dell’ecosostenibilità. La produzione di specie vegetali potrebbe andare a braccetto con le attività di laboratorio, dove poter esaminare ciò che si è contribuito a far crescere. Con moderazione possono essere introdotti piccoli animali, come conigli o scoiattoli in base alla natura della scuola e ai fini didattici che persegue. Le attività all’aria aperta e l’esperienza diretta nella lavorazione e nella cura di un giardino mettono i ragazzi a stretto contatto con quello che loro stessi hanno contribuito a produrre, dandogli il senso e l’importanza della materialità delle cose e dello sforzo che ci vuole per poter portare a compimento il loro ciclo vitale.
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