Rigenerazione della lana ed economia circolare: una pratica affascinante e sostenibile.
È costituita da attività ed attitudini che eleggono un materiale, che ai più pare scarto, a risorsa di valore da riutilizzare nuovamente ed ancora.
Si possono creare, con fantasia, competenza, tecnologia e visione, dei circoli virtuosi, chiusi o semichiusi, che contribuiscono alla sostenibilità sia economica che ambientale di diverse realtà produttive.
Sembra proprio un’innovazione moderna, contemporanea.
In realtà, da sempre l’uomo ha cercato di riutilizzare scarti, prodotti secondari, oggetti rotti: è solo dopo l’avvento del boom del dopoguerra che, senza giudizio di merito, il consumismo ci ha portato verso una realtà usa e getta, emozionante al tempo, ma non più sostenibile a oggi.
Per questo mix di tradizione e innovazione sostenibile, mi sono appassionato a Rifò, un’azienda moderna nel settore tessile che produce capi in cashmere, lana e cotone rigenerati e che conduce il suo business proprio secondo i principi circolari, recuperando la sua contemporaneità e sostenibilità dallo stesso processo produttivo che era nato nel corso dei secoli per necessità e risparmio.
Leggete, quindi su EconomiaCircolare.com, la storia di Rifò, votatela online e contribuite con il vostro passaparola e con le vostre azioni quotidiane a recuperare le tradizioni del passato, ad innovare e rendere la nostra impronta sostenibile, sia a livello ambientale che sociale.
Paolo Vasari scrive su NaturaDigitale.com: un generatore di idee reali di sostenibilità, bontà, digitale, arte, impresa.