Barriere ecologiche antiterrorismo “verdi“: soluzioni alternative alle barriere antiterrorismo new jersey in cemento installate nelle nostre città. Il bosco anti terrori di Boeri.
Per scongiurare il pericolo terrorismo dopo gli innumerevoli e recenti attentati che hanno colpito alcune delle principali città europee e del mondo, il sindaco di Milano (ma anche a Firenze ed in altre città è stata presa una decisione simile) ha deciso di bloccare con barriere new jersey in cemento alcuni dei punti di accesso più sensibili della città.
Tale soluzione ha però sollevato numerose polemiche perché, sebbene le barriere in cemento siano utili per scongiurare eventuali sfondamenti ad opera di camion, risultano decisamente elementi capaci di danneggiare dal punto di vista estetico le architetture e gli spazi urbani.
Barriere antiterrorismo ecologiche: il bosco anti terrore ideato da Stefano Boeri

L’originale soluzione proposta dall’architetto Stefano Boeri propone di sostituire alla antiestetiche barriere in cemento grandi vasi contenenti alberi, che possano essere spostati all’evenienza anche in differenti posti della città. L’architetto e ex assessore alla cultura di Milano sostiene che tale soluzione possa dare una risposta al terrorismo non solo dal punto di vista pratico ma anche dal punto di vista simbolico, in modo da rispondere ai terribili atti dei terroristi attraverso l’utilizzo della bellezza. Inoltre numerosi sarebbero, per Stefano Boeri, gli aspetti positivi che deriverebbero dalla realizzazione di barriere antisfondamento attraverso gli alberi. Secondo quanto sottolineato dallo stesso Boeri, a differenza delle barriere in cemento, gli alberi:
- proteggono i cittadini dal sole durante le calde giornate estive;
- assorbono i veleni presenti nell’aria urbana;
- ospitano uccelli e insetti contribuendo ad un giusto equilibrio naturale.
Polemiche sulle barriere antiterrorismo ecologiche di Stefano Boeri
Non tutti hanno però accolto positivamente le soluzioni per disporre di barriere antiterrorismo ecologiche ideate da Boeri e le prime polemiche sono state sollevate da Carmela Rossi, assessore comunale alla sicurezza, che ha sostenuto la difficoltà, se non l’impossibilità, di installare querce all’interno di luoghi sensibili di Milano, come ad esempio la Galleria Vittorio Emanuele.
L’assessore non ha negato però il problema antiestetico causato dalle barriere in cemento e ha sostenuto che stanno già da tempo lavorando per trovare soluzioni alternative che possano garantire la sicurezza senza intaccare la bellezza degli spazi urbani. Secondo Carmela Rossi, l’unica soluzione per garantire in tempi brevi la sicurezza dei cittadini è rappresentata dai new jersey, ma sul lungo periodo ci si impegnerà a progettare soluzioni alternative che riescano a coniugare la sicurezza con la bellezza degli spazi urbani. Per il momento, le strutture in cemento potranno essere abbellite con il contributo di artisti e writer, così come è stato fatto in passato per le barriere collocate in Piazza Duomo.