Alla scoperta del cappello vegano
Di lana riciclata, con pelliccia sintetica o materiale vegan non importa, se coprirsi la testa in inverno è una necessità farlo con buongusto e in maniera etica è una scelta coraggiosa.
Con l’arrivo dell’inverno freddo, pioggia e vento stanno prendendo il posto delle giornate di sole a cui eravamo abituati. E’ tempo quindi di coprire anche la testa che più di altre parti del corpo è soggetta alle intemperie. Ma come scegliere un cappello ecologico o vegan? E’ giusto rinunciare per motivi etici all’eleganza e al comfort di un copricapo che oltre ad essere caldo è anche un bell’oggetto per la nostra estetica? Ovviamente no! Andiamo a scoprire questo particolare settore dell’eco-fashion e le gamma di materiali che possono essere considerati vegan e cruelty free o quantomeno che seguono una linea di sostenibilità nella produzione.
Il riciclo nel mondo del cappello
A pensare di riciclare tessuti usati per realizzare bellissime ‘coppole siciliane’ ci hanno pensato quelli di ‘La coppola storta’ un’azienda che punta a riciclare l’immagine della Sicilia partendo dalle tradizioni facendogli una nuova veste e facendo soprattutto incetta di vecchi capi d’abbigliamento rimodellati da abili sarte che ne fanno di volta in volta pezzi unici. Quello che era il copricapo simbolo della mafia diventa un oggetto, bello e unico simbolo della creatività di un’isola che vuole uscire dagli stereotipi. Ma passiamo al nostro amato fai da te, basta infatti aprire un armadio di qualunque casa per trovare uno o più maglioni di lana in disuso. Armatevi di ago e filo, dello stesso colore del maglione ovviamente e partite. Mettetelo al rovescio e tagliate un rettangolone corrispondente alla circonferenza della testa in questione, dividere a quel punto la forma a metà e cucite la parte laterale. Il bordo dell’ormai ex maglione sarà la parte esterna del cappello che dovrete rifinire con la macchina da cucire. Fatto le opere preliminari si passa a cucire la parte alta del cappello in modo da chiuderlo, cercando di rifinire bene e in maniera che non avvengano aperture. A questo punto confidando nella vostra bravure il vostro cappello invernale green e stiloso ma soprattutto unico è pronto.
Outfit cruelty free e vegan
Per chi non vuole fare a meno della sensazione di morbido e vellutato che solo le pellicce possono dare, ma desidera al tempo stesso un cappello cruelty free ci sono delle ottime soluzioni. Abbiamo una vasta gamma di copricapi e colbacchi di pelliccia sintetica in materiale acrilico o poliestere. Vi sono poi dei marchi vegan veri e propri come lo statunitense Vaute Coulture un simbolo per la qualità e bellezza dei capi che propone in vari materiali green, tra cui la plastica riciclata delle bottiglie. Sempre rimanendo in ambito vegan sul sito Noah è possibile trovare il Londra (moro e nero) un cappello leggero e robusto al tempo stesso di morbida Amaretta idrorepellente, mentre maggiormente adatto per l’inverno è l’Alaska o l’Antartide in varie colorazioni cappelli o colbacchi dal richiamo russo sempre in microfibra Amaretta ma con una fascia di pelliccia sintetica a tappare la fronte e gli orecchi. Ultimi ma non meno importanti sono i cappelli vegan di sughero provenienti dalla Sardegna o dal Portogallo, danno un tono country o blues che dir si voglia, ma il potere isolante di questa eccezionale piante li rende anche adatti per sia per le stagioni fredde che calde.
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