Comuni italiani contro l’uso dei pesticidi
Spesso sono state organizzate petizioni e iniziative per chiedere una maggior attenzione su questi temi: alcuni esempi sono la campagna #stopGlifosato, la marcia Stop Pesticidi di Trento o la petizione No Pesticidi lanciata sul web, che ha raccolto oltre 30.000 firme.
Le istituzioni non sempre si rivelano capaci di ascoltare queste istanze e prendere provvedimenti concreti per mettere un freno all’uso sconsiderato di questi fitofarmaci. Regolamentare è possibile anche a livello comunale e c’è chi lo ha già fatto. Sono 65 i comuni italiani che hanno preso ufficialmente posizione con regolamenti e norme contro i pesticidi.
Il convegno “Liberi dai pesticidi: l’Italia comincia dai comuni” tenuto a Roma il 12 giugno ha raccontato alcune di queste storie. L’evento è parte della campagna “Cambia la terra“, promossa da FederBio, insieme a Legambiente, Wwwf, Iside e Lipu.
Si tratta di buone pratiche che è importante far conoscere, sperando possano essere d’esempio e sappiano contagiare altri territori. Eccomi allora a raccontare con estrema sintesi alcune esperienze virtuose del nostro paese, corredate da link ad approfondimenti e anche ad alcuni documenti di delibera, per chi volesse approfondire e magari proporre una regolamentazione dei fitofarmaci anche nel proprio comune.
Belluno: dalle firme dei cittadini al regolamento comunale
La città di Belluno si trova in un’area di produzione del Prosecco Doc, vigneti intensivi che oltre alle famose bollicine portano pesanti danni ambientali al territorio, per l’uso smodato di trattamenti e pesticidi.
Nel 2016 gli attivisti di “Liberi dai Veleni” hanno raccolto oltre 6.000 firme, spingendo l’amministrazione comunale del capoluogo a emettere un regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura, con l’obiettivo di preservare la biodiversità.
Il comune stesso ha cominciato a dare il buon esempio evitando prodotti chimici di sintesi ed erbicidi nella manutenzione delle aree verdi pubbliche e attrezzandosi per il pirodiserbo.
Vallarsa, Tollo e Canosa, dove chi inquina paga
La provincia di Trento coi suoi meleti è una delle zone in cui si è fatto maggior uso di pesticidi negli ultimi anni, come verificabile dai rapporti ISPRA. In questo contesto il comune di Vallarsa ha coraggiosamente emesso una delibera del 2014 che stabilisce il prinicipio “chi inquina paga”, formulato in modo innovativo, a tutela e incentivo della coltivazione biologiche. Chi usa prodotti convenzionali deve dotarsi di assicurazione per responsabilità civile verso terzi, in modo da poter rispondere di eventuali danni causati da inquinamento. Deve inoltre rilasciare una fideiussione verso il comune.
Anche i due comuni di Tollo e Canosa (Abruzzo) si sono mossi in questa direzione, varando insieme un regolamento intercomunale che si fonda sempre sull’idea di far pagare chi inquina, con sanzioni fino a 1000 euro per agricoltori convenzionali che dovessero contaminare campi bio.
Melpignano: biologico e sociale
A Melpignano (Lecce) da 4 anni la lotta ai pesticidi si fonde con l’integrazione sociale. Il comune assegna terreni a disoccupati e cassaintegrati, seguendo una tradizione di orti sociali che risale al 1980. La scelta attuale è di vincolare la coltivazione dei terreni comunali al metodo biologico e all’introdurre varietà locali per salvaguardare la biodiversità. Da segnalare anche l’innovativo compostaggio di comunità attivato sempre a Melpignano.
Carmignano: comune completamente bio nel 2020
Il comune Toscano di Carmignano fin dal 2015 agisce a tutela della salute dei cittadini sul tema dei prodotti chimici nocivi, negli anni sono state emesse diverse ordinanze di divieto totale rispetto al glifosato. Ora col progetto “Carmignano 2020” il paese punta ad arrivare entro un anno ad essere comune 100% biologico, mettendo al bando tutti i fitofarmaci di sintesi.
Maria Grazia Mammuccini, portavoce della campagna Cambia la terra, spiega i temi del convegno “Liberi dai pesticidi: l’Italia comincia dai Comuni”
Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro breve intervista durante il convegno “Liberi dai pesticidi: l’Italia comincia dai Comuni”
Il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo spiega la scelta contro i pesticidi del comune (dal 2015):
Pesticidi su frutta e verdura un estratto del servizio di Presadiretta del 16/02/2019
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