Un’armata rossa di 12.000 biciclette della società cinese Mobike sta per invadere le città italiane. Parte il 2 agosto a Firenze (con con 500 mezzi all’inizio 4000 in previsione) e ad ottobre a Milano questo importante esperimento di bike sharing a flusso libero che segue il trend positivo della mobilità alternativa ed ecosostenibile che finalmente sta prendendo piede nelle città italiane.
Il concetto è lo stesso del car sharing, ovvero con una app gratuita sarà possibile rintracciare facilmente queste biciclette dotate di gps e sparse per l’intera area comunale, riservarle (il tempo di attesa è 15 minuti) e sbloccarle una volta rintracciate il tutto al prezzo di 30 centesimi per ogni mezz’ora di affitto. La particolarità di questo tipo di servizio è che una volta terminato l’uso si possono lasciare dove si vuole (sempre usando il buonsenso) a differenza del bike sharing tradizionale che prevede la resa in particolari rastrelliere.
Il pagamento avviene tramite l’app con i sistemi più comuni (carta di credito, prepagata, pay pal) una volta chiuso il lucchetto intelligente di cui ogni bici è dotata, se entro due minuti non si è ricevuto il rapporto di viaggio e la fattura è bene assicurarsi sia stato chiuso. Al fine di responsabilizzare l’utente verrà richiesto un deposito cauzionale in modo da indurre a un corretto utilizzo del mezzo. Vi è un sistema a punti che premia chi fa un uso responsabile del servizio o segnala danneggiamenti alle bici, tale sistema penalizza invece gli usi impropri tanto da poter incidere negativamente sul saldo, infatti ad ogni utente verranno assegnati 100 crediti Mobike fino ad un massimo assegnabile di 1000 che indica una buona condotta, mentre per chi scenderà sotto gli 80 punti scatteranno le penalizzazioni e un aumento delle tariffe.
Un’altra particolarità è il fatto di poter richiedere (clicca qui), attraverso la app o il sito, di posizionarle in particolari aree della città vicino all’abitazione o all’ufficio.
Queste bici sono apprezzate per il design molto curato e gradevole esteticamente, un po meno per il peso che si aggira attorno ai 25 chili e perché sono fatte su misura per i cinesi, ovvero per individui alti attorno al metro e settanta, le persone alte potrebbero avere alla lunga dei problemi nel guidarle, altro punto critico è la rigidità del telaio che le rendono adatte per percorsi brevi e pianeggianti, quindi Firenze e Milano sono città più che adatte per questi primi esperimenti.
A parte queste criticità sicuramente superabili con il tempo, si tratta di un bel e importante esperimento per le città italiane che assieme agli altri mezzi di trasporto ecosostenibili puntano all’abbattimento del traffico veicolare e al conseguente miglioramento della qualità dell’aria e della vita.
E per i pù pigri rimandiamo al nostro post dedicato al due ruote elettrico!
Potresti essere interessato anche a leggerti:
- Quanto inquina un’auto elettrica?
- Mobilità elettrica le colonnine elettriche sono un servizio essenziale
- Auto elettriche: i vantaggi e gli aspetti da migliorare
- Veicoli elettrici: la mobilità green per le città
- E-Mobility, tra novità e prospettive per il futuro elettrico
- Biciclette, segway, monopattini elettrici i migliori modelli di due ruote elettrico
- Segway e monopattini elettrici: modelli e differenze